
In forme diverse di caduta, come ad esempio un defluvium telogenico o un’alopecia areata, le terapie sono pure diverse e perciò è spesso utile eseguire un tricogramma (Gli esami dei capelli) per avere una diagnosi certa. Qui puoi trovare un articolo che illustra nel dettaglio come non si cura l’alopecia androgenetica.
Se di calvizie androgenetica si tratta (Cos’è l’alopecia androgenetica) diventa opportuno il ricorso ad alcuni principi attivi. Ecco una lista (non esaustiva) dei più utilizzati:
- Acido azelaico
- Arginina e cisteina
- Camellia Sinensis
- Ciproterone acetato
- Estrogeni
- Finasteride
- Ketoconazolo
- Melatonina
- Minoxidil
- Progesterone
- Serenoa Repens
- Spironolattone
- Super Ossido Dismutasi
- Tretinoina o acido transretinoico
- Zinco e Vitamina B 6
Acido azelaico
Antiacne per eccellenza inibisce localmente la trasformazione del testosterone in deidrotestosterone. Solo recentemente considerato come principio anticalvizie, sembra dare risultati molto incoraggianti. Ne è utile l’associazione con altri principi attivi.
Arginina e cisteina
Questi aminoacidi vengono usati per il trattamento dell’alopecia androgenetica; non perché abbiano effetti anti-DHT, ma agendo:
- l’arginina come stimolatore dell’attività di crescita
- la cisteina come nutriente necessario alla formazione e sviluppo del capello.
Camellia Sinensis
Fitoderivato noto anche come estratto di The Verde ha un effetto provato di antiossidante, efficace contro i radicali liberi, corresponsabili dell’invecchiamento della pelle e degli annessi cutanei tra cui i follicoli capilliferi. L’ipotesi recente sul suo effetto antiandrogeno (in particolare inibirebbe la formazione del deidrotestosterone), non è stata ancora scientificamente dimostrata.
Ciproterone acetato
Nel trattamento dell’alopecia androgenetica femminile tale farmaco si è mostrato uno dei più efficaci antiandrogeni. Usato per via generale il ciproterone, dotato anche di attività progestinica, viene spesso associato all’etinilestradiolo. In taluni casi molto efficace, non lo è sempre in egual misura e non è privo di effetti collaterali (es. ritenzione idrica). Viene usato anche in forma locale nella preparazione di lozioni galeniche, insieme ad altri principi.
Estrogeni
Come il testosterone deprime il gene della calvizie, gli estrogeni lo reprimono. Nella pratica clinica hanno importanza solo tre classici estrogeni: estrone, estradiolo, estriolo. L’estradiolo si trova in equilibrio nel plasma con l’estrone ed i due steroidi sono tra loro interconvertibili. Nella donna in età fertile oltre il 90% degli estrogeni ovarici sono secreti come estradiolo che è anche l’ormone più attivo del gruppo. A livello del follicolo del capello l’estrone (ma non l’estradiolo) attiva l’adenilciclasi delle cellule della matrice e della papilla. Deboli inibitori della 5-alfa-reduttasi, gli estrogeni hanno altri effetti antiandrogeni in quanto diminuiscono i livelli circolanti di testosterone libero e la sintesi di androgeni a livello delle gonadi. Le terapie attuabili nel defluvio in telogen androgenetico sono:
- per via generale (esclusivo della terapia femminile prevede una somministrazione orale di norma dal 5° al 21° giorno del ciclo). Nella donna fertile la terapia con estrogeni è consigliata in associazione con progestinici data la netta riduzione degli effetti secondari.
- per via topica (non di esclusivo utilizzo femminile si basa sul buon assorbimento transcutaneo di tali ormoni). L’estrogeno ideale in senso tricologico può essere identificato nell’esatrone solfato in quanto certamente utilizzabile dal follicolo pilifero ma completamente inattivo se assorbito come tale dal circolo sistemico)
Finasteride
Come spesso accade in medicina anche questa molecola è nata per altri scopi ed in particolare per la cura dell’ipertrofia della prostata. Recentemente ha mostrato dare risultati molto interessanti come anticalvizie, agendo sulla formazione di deidrotestosterone è indicata in caso di calvizie androgenetica. (Cos’è l’alopecia androgenetica). Somministrata abitualmente per via generale è attualmente testata sotto forma di applicazione locale in lozione idroalcoolica. Negli Stati Uniti viene indicato come farmaco concesso solo agli uomini: nelle donne vengono ritenuti troppo alti i rischi di malformazione del feto in caso di concepimento. Può essere sgradita ai pazienti maschi per la presenza di possibili effetti collaterali (temporanei) nella sfera sessuale (dalla diminuzione della libido, alla riduzione del volume di eiaculato, all’impotenza).
Ketoconazolo
Farmaco utilizzato topicamente per la sua attività antiandrogena, il suo utilizzo più frequente, però, riguarda il trattamento della dermatite seborroica. Il dosaggio ottimale da utilizzare per un effetto anticalvizie non è ancora noto.
Melatonina
Ormone secreto dalla ghiandola pineale, la melatonina ha dimostrato possedere nell’animale effetti positivi sulla crescita pilare. Studi recentissimi, coronati da una ricerca dell’Università di Genova – Sezione di Dermatologia DISEM – ne confermano l’utilità nella AGA (alopecia androgenetica femminile).
L’applicazione topica di melatonina aumenta in maniera significativa il numero dei capelli in anagen nella zone occipitale e frontale. Tale ormone agisce più efficacemente sotto somministrazione locale in quanto si deposita nello strato corneo della pelle da cui viene rilasciato in maniera lenta ma regolare nel derma e nel sangue. Ben tollerata da uomini e donne sembra ritardare la progressione dell’alopecia androgenetica precoce localizzata all’area parietale.
Minoxidil
E’ forse la molecola più conosciuta con effetti sull’alopecia androgenetica. Pazienti affetti da ipertensione e trattati con questo farmaco per via orale, manifestavano una certa ricrescita di capelli dimostrando che la molecola era in grado di arrestare la caduta in un buon numero di casi, e di stimolare, con minor frequenza, anche una certa ricrescita.
Apparentemente più efficace sul vertice rispetto alla zona fronto-temporale, come prodotto tricologico si applica localmente sotto forma di lozione, con diverse percentuali di principio attivo (tipicamente dal 2 fino al 5%). E’ in costante incremento il numero di specialisti che associano al minoxidil altri principi attivi nella stessa preparazione galenica.
Come tutti i farmaci ha alcuni effetti collaterali che vanno tenuti presenti.
Il suo utilizzo ormai “storico” (15 anni circa) non ha però ancora chiarito il meccanismo di azione. Senza dubbio NON è l’incremento della circolazione sanguigna locale a renderlo efficacie (altri vasodilatatori assai più potenti non hanno alcun effetto anti-calvizie), ma lo è la regolazione dei cicli biologici del capello, tramite l’apertura dei canali del potassio. Non è stato riscontrato effetto d’inibizione alla formazione del deidrotestosterone.
Progesterone
Debole inibitore della 5 alfa redattasi, è stato uno dei primi farmaci che ha dato risultati scientificamente dimostrati. Sotto forma di lozione viene usato come farmaco antiseborroico e spesso associato ad altre sostanze in preparazioni topiche anticalvizie.
Serenoa Repens
Nota anche come Palmetto della Florida, questa pianta possiede bacche dalle quali si ottiene un fitoderivato ad attività antiandrogena in quanto capace di ridurre la produzione del deidrotestosterone. Agisce per via generale ed il suo effetto è simile a quello della finasteride; ormai nota nel mondo, gli studi sul suo effetto anticalvizie ed antiseborroico sono molto recenti mentre esistono da tempo in commercio farmaci e integratori a base di serenoa repens per il trattamento e la prevenzione dell’ipertrofia prostatica.
Spironolattone
Steroide sintetico dall’azione antiandrogenica è estremamente potente. Usato solo localmente, da solo o in associazione col progesterone, per i forti effetti femminilizzanti negli uomini è comunemente usato per via generale nelle donne.
Super Ossido Dismutasi
Tali composti, detti anche SOD, sembra abbiano la capacità di prolungare la durata della fase di crescita o anagen (Come vive un capello) dei capelli. Si possono applicare localmente o per via orale negli integratori, come anti-ossidanti. La probabile azione sembra essere quella di impedire che arrivi al follicolo il messaggio biologico di interruzione del ciclo pilifero: pertanto il capello non entra in fase telogen e continua a vivere. Studi clinici che dimostrino l’attività della molecola, sono in fase già avanzata. Il SOD non sembra avere effetti sul deidrotestosterone.
Tretinoina o acido transretinoico
Usato da molti anni nel trattamento di varie affezioni della cute (acne), ha dimostrato di essere un efficace stimolante della crescita dei capelli. L’associazione con il minoxidil, migliorandone la penetrazione per via cutanea, ne accentua l’efficacia; quindi va posta particolare attenzione alla concentrazione, in quanto la tollerabilità di tale farmaco anche se usato localmente non è sempre ottimale. Il noto effetto di peeling chimico può produrre problemi di eccessiva esfoliazione e se ne sconsiglia l’uso in periodi di forte irraggiamento solare.
Zinco e vitamina B6
Lo zinco applicato topicamente inibisce la produzione del deidrotestosterone e l’associazione con la vitamina B6 potenzia questo effetto anti-DHT (sembra che la vitamina B6 abbia anche da sola effetti antiandrogeni). Può essere utilizzato anche per via generale, associato con la vitamina B6 al fine di ridurre la circolazione di DHT.