
Per ottenere una corretta diagnosi sulle diverse forme di caduta dei capelli sono spesso utili alcuni accertamenti da prescriversi dopo la valutazione oggettiva del caso.
Tricogramma
Il tricogramma che si traduce nell’osservazione microscopica di capelli prelevati in diverse aree del cuoio capelluto, è quello di uso più frequente.
E’ un esame accurato e ben diverso dalle non meglio definite analisi dei capelli offerte, spesso gratis, a destra e a manca. Poiché è un’indagine di tipo statistico va effettuato su un campione di capelli numericamente apprezzabile (due o tre capelli non bastano certamente!!!) inoltre l’ultimo lavaggio deve essere eseguito alcuni giorni prima dell’esame per evitare una riduzione dei capelli in telogen risultanti dall’esame (Come vive un capello).
Dall’esame si può conoscere in modo preciso quanti capelli sono in anagen, quanti in telogen (in poche parole quanti capelli crescono e quanti muoiono), il loro rapporto reciproco e l’eventuale presenza di “radici” distrofiche
Fototricogramma
Un’alternativa più complessa è rappresentata dal fototricogramma che si esegue con macrofotografia di aree limitate del cuoio capelluto precedentemente rasate a circa 2 mm di lunghezza dei capelli: ripetendo le foto con intervalli di alcuni giorni si può rilevare il numero dei capelli in crescita.
Wash test
Grande utilità riveste anche il wash test, cioè la conta dei capelli che cadono in un periodo determinato per conoscere l’esatta intensità della caduta: è particolarmente utile conoscere questo dato perché una caduta di 10 capelli al giorno è ben diversa da una caduta cinque volte più abbondante o più. Incrociando i dati del wash test con quelli del tricogramma si riesce a monitorare minuziosamente il processo di caduta in atto.
Pull test
Il pull test, infine, permette una immediata valutazione della situazione clinica tranne che nella diagnosi di alopecia androgenetica. Questi esami specifici ripetuti in corso di terapia permettono di valutarne l’efficacia e di modularla al meglio.
Esami ematologici
In sospetti stati patologici dell’organismo è opportuno eseguire alcuni specifici esami ematologici e, soprattutto nelle donne, i dosaggi ormonali che in alcuni casi giocano un ruolo fondamentale nella perdita dei capelli.
Mineralogramma
Il mineralogramma consente di conoscere in modo non invasivo i dosaggi dei minerali presenti nell’organismo negli ultimi mesi contrariamente all’esame ematochimico in quanto quest’ultimo fornisce dati relativi al solo momento del prelievo.
Sebometria e corneometria
Meno importanti e diffusi sono gli esami per misurare la secrezione sebacea (sebometria) e l’idratazione cutanea (corneometria) che sono fattori in grado di influenzare lo stato di salute del cuoio capelluto ed indirettamente anche la caduta.