
Il termine “seborrea” indica l’eccessiva produzione di sebo.
Quando la seborrea si associa a forfora, sul cuoio capelluto si formano squame giallastre e untuose: si parla in tal caso di pitiriasi steatoide. Spesso, inoltre, alla seborrea si accompagna l’aumento di sudorazione (iperidrosi), divenendo causa di particolare disagio soprattutto durante il periodo estivo.
La seborrea è una condizione che predispone verso altre patologie cutanee, quali l’acne volgare, la rosacea, le follicoliti e la dermatite seborroica ed è spesso associata allo sviluppo di un odore corporeo particolarmente sgradevole (bromidrosi). Il problema, sebbene possa permanere per tutta la vita, di norma, tende a diminuire nella vecchiaia.
I soggetti con alopecia androgenetica (calvizie comune) manifestano sovente un’eccessiva produzione di sebo. Le due condizioni, tuttavia, non sono l’una la conseguenza dell’altra, ma sono legate soltanto dalla medesima attività androgena. Ci saranno quindi soggetti con forte seborrea che non necessariamente svilupperanno una calvizie.
Poiché gli ormoni androgeni stimolano la produzione di sebo, mentre gli estrogeni la bloccano, sia l’assunzione di antiandrogeni, in grado di inibire l’attività delle ghiandole sebacee, sia quella di estrogeni (generalmente sotto forma di pillola contraccettiva), permettono il notevole miglioramento delle condizioni dei soggetti coinvolti.